Se hai un contratto d’affitto regolare, saprai che ogni anno il tuo canone viene aumentato in base al tasso Istat di inflazione. Di solito il calcolo viene effettuato dal padrone di casa, che ti comunica l’aumento tramite lettera scritta. Se però vuoi verificare se il calcolo è esatto, senza andare da un consulente o presso un sindacato di inquilini, leggi questa guida.
Per iniziare, devi sapere che l’adeguamento Istat può essere applicato solo una volta all’anno, in occasione della scadenza annuale del contratto (cioè nella stessa data in cui è stato stipulato). Se ti viene richiesto prima della scadenza dell’anno, non sei tenuto a versarlo. Naturalmente, il padrone di casa non ha l’obbligo di applicare l’aumento ma di solito, nel suo interesse, lo fa. Verifica se nel contratto è stato scritto qualcosa a questo proposito, per dettagli sull’argomento è possibile vedere questa guida sul contratto di locazione su Contrattidilocazione.net.
L’aumento deve essere fatto sulla base dell’indice Istat di inflazione, e come riferimento si prende quello più recente disponibile. Di solito, quello più recente si riferisce a due mesi prima (l’Istat deve raccogliere i dati ed elaborarli). Per esempio, se l’aumento viene applicato a partire dal mese di dicembre del 2017, l’indice di riferimento è quello di ottobre 2017, pubblicato dall’Istat intorno alla metà di novembre. Ora vai sul sito dell’Istat, nella colonna a destra, circa a metà, trovi il settore “in evidenza”; scegli la voce “indice per aggiornare affitti…” Nota: il sito potrebbe cambiare e la posizione di questo link potrebbe essere diversa; comunque ci sarà sempre il riferimento agli indici in home page.
Scegliendo questo link, si apre una finestra con l’ “Indice dei prezzi al consumo FOI al netto dei tabacchi”. Quello da prendere in considerazione è la “Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente”. Nel caso di aumento applicato nel mese di dicembre 2017, l’indice è pari allo 0,2% (ottobre 2017).
Ora passiamo al calcolo. Innanzitutto, la legge prevede che l’adeguamento Istat non può superare il 75% dell’indice Istat. (Nota, non può essere superiore al 75%, ma potrebbe essere più basso). Quindi si calcola il 75%, così: Indice x 0,75 Nel caso in esame, 0,2 x 0,75 = 0,15 Poi, si prende il canone di affitto, lo si moltiplica per il valore ottenuto e si divide per cento. Es. se paghi 700,00 € al mese, calcoli 700 x 0,15 / 100 = 1,05 1,05 è l’aumento Istat per un mese di affitto, quindi il nuovo canone diventa: 700 1,05 = 701,05. Quest’anno è andata abbastanza bene, perchè l’indice Istat è davvero molto basso. L’indice però potrebbe essere molto più alto, in altri periodi, dando origine ad aumenti ben più consistenti.