L’orientatore è colui che fornisce agli individui (giovani o adulti) un sostegno nella costruzione dei percorsi formativi e/o professionali, mettendo in relazione capacità, inclinazioni e desideri del singolo con il sistema formativo e l’andamento del mercato del lavoro.
L’attività di orientamento ha lo scopo di assicurare a tutti la conoscenza delle varie alternative disponibili nei settori dell’istruzione e della formazione.
L’opera dell’orientatore si dirige, dunque, sia ai giovani che abbiano bisogno di definire il proprio percorso scolastico o professionale, sia agli adulti che desiderino intraprendere una formazione, perfezionarsi, cambiare mestiere o rientrare nel mondo del lavoro.
Nello specifico le sue mansioni sono
valutare interessi, attitudini, conoscenze degli individui (bilancio di competenze);
individuare le aspirazioni e gli obiettivi di un individuo e verificarne l’adeguatezza con la realtà;
erogare informazioni sul sistema formativo italiano ed estero, sulla legislazione del lavoro e sul mercato del lavoro;
condurre colloqui individuali o di gruppo;
definire insieme all’utente progetti di studio e/o di inserimento lavorativo.
L’attività di orientamento può essere di primo livello (informazione orientativa) e prevedere la raccolta e l’erogazione di informazioni nel corso di colloqui brevi di prima accoglienza oppure di secondo livello (counseling orientativo) e comprendere colloqui, bilanci di competenze, incontri individuali e di gruppo dedicati alle scelte formative e professionali, alla ricerca del lavoro, all’autoimprenditorialità.
Nello svolgimento delle sue mansioni l’orientatore collabora con insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, docenti universitari, associazioni di categoria, economisti, psicologi.
Formazione
Attualmente la professione di orientatore non è ancora riconosciuta da un punto di vista giuridico, per cui non esiste un percorso formativo specifico per poterla esercitare.
Tuttavia, è possibile individuare due grandi aree a cui appartengono le conoscenze necessarie per lavorare nel settore: quella giuridico-sociale (mercato del lavoro, profili professionali, diritto del lavoro) e quella pedagogico-psicologica (caratteristiche del sistema di istruzione, principali teorie dell’orientamento, competenze metodologiche per la conduzione di colloqui, capacità di ascolto).
Le competenze richieste suggeriscono, dunque, una formazione universitaria di tipo umanistico o socio-psicologico, come quella offerta dalle seguenti classi di laurea triennali e magistrali
L19 – Scienze dell’educazione e della formazione;
L24 – Scienze e tecniche psicologiche;
L36 – Scienze politiche e delle relazioni internazionali;
L40 – Sociologia;
LM85 – Scienze pedagogiche.
Risulta essere consigliabile in seguito frequentare master o corsi di specializzazione e perfezionamento sulle tematiche dell’orientamento.
Poiché la normativa del settore cambia in continuazione, è anche fondamentale tenersi costantemente aggiornati.
Accesso alla professione
La professione di orientatore non è regolamentata a livello legislativo, pertanto non sono previsti requisiti o titoli di studio particolari per poterla esercitare e non esiste un ordine professionale con relativo albo.
Per ottenere maggiori informazioni sulla professione è consigliabile rivolgersi direttamente alle associazioni di categoria presenti sul territorio nazionale.
La ASNOR – Associazione Nazionale Orientatori, la SIO – Società Italiana per l’Orientamento e la ASSIPRO – Associazione Italiana Professionisti dell’Orientamento hanno come scopo principale quello di promuovere la regolamentazione della professione di orientatore e il riconoscimento del suo ruolo e della sua specificità professionale. Inoltre, rappresentano gli operatori del settore e ne promuovono la formazione, l’aggiornamento e la qualificazione.
La ASSIPRO gestisce anche un Registro degli Operatori di Orientamento Italiani. Per iscriversi è necessario aver svolto un minimo di 1000 ore di lavoro retribuito documentabile in almeno una delle seguenti attività: erogazione di informazioni orientative; colloqui di consulenza orientativa; attività di orientamento con piccoli gruppi.
Anche la ASNOR ha istituito un Albo Nazionale Orientatori per qualificare e promuovere la professionalità di questa figura nei confronti del sistema istituzionale, economico e sociale e per regolamentare l’attività degli operatori del settore, così da omologarne il livello di competenza e garantire un elevato standard all’utenza.
I settori professionali in cui l’orientatore può svolgere la propria attività sono molteplici, sia nel pubblico sia nel privato: uffici di orientamento scolastico e universitario, agenzie orientative, centri di formazione professionale, centri per l’impiego, agenzie del lavoro, centri di informazione, società di outplacement, associazioni di volontariato, sindacali e imprenditoriali che si occupano di lavoro. E’ anche possibile inserirsi nell’ambito delle risorse umane, della formazione e perfezionamento del personale di aziende private oppure presso studi di consulenza.