Nelle obbligazioni a tasso variabile il tasso di interesse pagato al risparmiatore varia seguendo i tassi di mercato. Esempio, obbligazione emessa il 01/01/2016 per 4 anni, che paga il tasso euribor 6 mesi – 040%
01/01/2017 tasso euribor 2,20% interesse 2,20% – 0,40%= 1,80%
01/01/2018 tasso euribor 2,60% interesse 2,60% – 0,40%= 2,20%
01/01/2019 tasso euribor 2,70% interesse 2,70% – 0,40%= 2,30%
01/01/2020 tasso euribor 2,40% interesse 2,40% – 0,40%= 2,00%
Le obbligazioni a tasso variabile hanno duration pari a 0 (la duration è la durata finanziaria del titolo, indica come cambia il prezzo dell’obbligazione quando i tassi di mercato cambiano), quindi il loro prezzo di mercato non risente (o risente in modo solo marginale) della variazioni dei tassi di interesse (in quanto è la cedola ad adeguarsi alle nuove condizioni di mercato). Le obbligazioni a tasso variabile sono quindi meno rischiose delle obbligazioni a tasso fisso, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sul blog Leobbligazioni.com, visto che non hanno il rischio di oscillazione dei tassi.
I rischi di un’obbligazione a tasso variabile: rischio emittente e rischio cambio
Esistono comunque due rischi nelle obbligazioni a tasso variabile: il primo è il rischio emittente, cioè il rischio che il debitore non paghi interessi o capitale o li paghi parzialmente e in ritardo rispetto alle scadenze. Detta in modo semplice, un’obbligazione emessa dal Brasile o dal Sud Africa è più rischiosa di un’obbligazione emessa dall’Italia o dalla Germania. Il rischio dell’emittente è misurato con i rating, forniti da società indipendenti come Standard&Poor’s, Fitch e Moody’s. Queste tre società valutano la solvibilità del debitore dell’obbligazione (detto anche emittente) e le caratteristiche dell’obbligazione, ed esprimono un giudizio (clicca qui per i rating delle obbligazioni). Più il debitore è pericoloso/rischioso, più il rating è basso/negativo. Un’obbligazione con rating basso (cioè un’obbligazione rischiosa) paga un interesse più alto per compensare del rischio. Se quindi ci sono due obbligazioni con durata simile ed espresse nella stessa valuta, se una rende più di un’altra vuol dire che è più rischiosa, non che è necessariamente migliore.
Il secondo è il rischio valuta o rischio cambio, il rischio valuta si ha solo per le obbligazioni in valute diverse dall’euro. Queste obbligazioni pagano gli interessi e rimborsano il capitale in una valuta diversa dall’euro, quindi la variazione che tassi di cambio tra euro e altre valute influenza il rendimento in euro dell’obbligazione.