Dopo avere parlato della Protective Put, in questo articolo impariamo a conoscere un’altra strategia che combina azioni e opzioni, cercando in internet probabilmente vi sarà già capitato di sentirne parlare: la Covered Call Writing.
Più semplicemente viene chiamata Covered Call e il ragionamento è più o meno l’opposto della Protective Put.
Non è in questo caso una strategia protettiva del capitale, ma una strategia agressiva, il cui scopo è quello di guadagnare sia dall’azione che dall’opzione, questo però la rende ovviamente molto più rischiosa rispetto alla Protective Put.
Cominciamo con il solito grafico rischio rendimento dell’acquisto di 100 azioni CAT:
Come sempre in questi casi…se il titolo sale guadagno e se il titolo scende perdo.
Poniamo il caso che siamo convinti che l’azione salga, ma magari non subito, o che salga molto lentamente.
Se rimaniamo in posizione, ovviamente, dall’azione non guadagnamo molto, almeno finchè non sale fino ad un certo livello, cerchiamo quindi, mantenendo il titolo in portafoglio, di guadagnare da un’opzione.
Non abbiamo ancora parlato nello specifico della vendita delle opzioni (writing) ma cominciamo a vederne un esempio.
Quindi scegliamo un’opzione CALL con strike un pò OTM sullo stesso sottostante e la vendiamo, questo è il grafico dell’opzione venduta:
Come potete notare il grafico è un pò l’inverso rispetto all’acquisto di un’opzione. Vendere una CALL significa fare un’operazione “RIBASSISTA” (prendo una CALL che è tipicamente rialzista…ma la vendo…quindi sono ribassista), il cui guadagno massimo è limitato al premio che incasso, ma il rischio di perdita è teoricamente infinito…
Quando guadagno? Guadagno se il titolo sscende, nel nostro caso al massimo 94$ (il premio incassato vendendo la CALL), oppure guadagno se il titolo rimane fermo, oppure ancora se il titolo sale….ma non oltre il BEP (Break Even Point).
Però attenzione! Ora uniamo i 2 grafici e vediamo cosa succede:
In poche parole…se il titolo sale…guadagna…ma la CALL perde, se il titolo scende perde…ma la CALL guadagna, però al massimo 94$.
Ecco perchè il rischio se il titolo scende rimane infinito….mentre il guadagno diventa limitato, il grafico rischio/rendimento è praticamente simile, come vedremo, a quello della vendita di un’opzione PUT.
Dove sta quindi il vantaggio? Si ha un vantaggio se, entro la scadenza dell’opzione CALL venduta, il titolo rimane più o meno allo stesso prezzo, oppure sale…ma non oltre un certo prezzo, altrimenti il nostro guadagno si limita. Il “trucco” starebbe nell’incassare il premio dell’opzione (che a scadenza varrebbe 0) e allo stesso tempo magari guadagnare qualcosa sul sottostante. Il vantaggio maggiore si ha, nel nostro caso, al prezzo di circa 35$, dove il guadagno è di 200$. Se il titolo arrivasse lì alla scadenza dell’opzione, avrei sfruttato al meglio la strategia.
Molti indicano questa strategia come “miracolosa”, come una strategia che può farvi guadagnare costantemente il 5% o anche di più al mese, in realtà però la Covered Call nasconde parecchie insidie, prima tra tutte…il fatto che il rischio al ribasso è illimitato, non c’è quindi protezione.
Un’altra cosa da tenere presente è la possibilità di essere esercitati, non dimentichiamoci infatti che stiamo vendendo una CALL su un’azione, siamo quindi a rischio esercizio (oltre determinati prezzi).
Potete fare delle simulazioni con Thinkorswim utilizzando il Thinkback, cioè il backtest della piattaforma, personalmente ho simulato più volte, ma senza grossi risultati che mi abbiano avvicinato a questa strategia, anche perchè il capitale da investire (parlando di azioni) è piuttosto consistente.
Quando si ha a che fare con opzioni vendute, soprattutto allo scoperto, è meglio fare attenzione, e simulare molto prima di usare soldi veri.