I tassi di interesse, sono una “percentuale”, quindi un ammontare, una cifra che va aggiunta al totale che il mutuatario deve restituire all’ente di credito, oltre al capitale in prestito che quest’ultimo gli ha concesso.
Il guadagno delle banche sui mutui e sui prestiti, consiste appunto nei tassi d’interesse.
Se per esempio la banca presta 2000€, con un tasso d’interesse dell’1%, il mutuatario dovrà restituire 2020€, la banca avrà quindi guadagnato 20€.
Nel momento in cui il cliente stipula il contratto del mutuo con l’ente di credito, viene deciso anche il “tasso di interesse” che meglio si adatta alle sue esigenze.
Viene quindi decisa l’entità del tasso d’interesse, ma anche il crescere o il decrescere di quest’ultimo in base al numero della rata che si sta pagando.
I tipi di tasso sono sicuramente:Mutui a tasso fisso
Mutui a tasso variabile
Mutui a tasso misto .
Esistono poi altri tipi di tasso d’interesse, che sono stati introdotti poi dalle banche per creare dei mutui “personalizzati” che venissero incontro al cliente il più possibile.
Abbiamo il tasso della moneta interbancaria, il tasso “prime rate ABI”, i mutui con CAP, i mutui a tasso bilanciato, e i mutui a rata costante e durata variabile.