Negli articoli precedenti abbiamo affrontato “quasi” tutta la parte teorica del trading in opzioni, e probabilmente avrete capito che le opzioni si possono sia comprare che vendere.
Sembra normale, ma chi si avvicina per la prima volta al trading spesso fatica a capire cosa significa la vendita allo scoperto, cioè vendere qualcosa che effettivamente non si ha…oppure, detto in altre parole, prima vendere e poi comprare (solitamente è il contrario).
Ovviamente se esiste qualcuno che compra un’opzione esiste anche qualcuno che questa opzione gliela vende, ed è appunto il venditore di opzioni.
Ricordiamoci che il compratore ha il “diritto ma non l’obbligo di….”, di conseguenza il venditore ha “l’obbligo di…”.
Proprio così, se il compratore decide di esercitare il suo diritto, il venditore ha l’obbligo di permettere al compratore di esercitare il proprio diritto.
Per questo chi vende un’opzione deve stare molto attento all’esercizio dell’opzione stessa, esistono alcune condizioni in cui quello di “essere esercitati” è un rischio che è meglio non correre, ma lo vedremo in seguito.
La differenza tra comprare e vendere principalmente è che:
chi acquista un’opzione ha rischio limitato (il premio pagato) e potenziale guadagno illimitato;
chi vende un’opzione ha rischio illimitato e guadagno massimo limitato (il premio ricevuto).
Detto così sembrerebbe ovvio che è meglio comprare un’opzione piuttosto che venderla, ma come vedremo non è così, o meglio, non è sempre così, o meglio ancora…si possono usare strategie dove allo stesso tempo si compra e si vende, i cosidetti “spread”.
Quindi alla domanda: “è meglio essere compratore o venditore”? Secondo me non c’è una risposta univoca, dipende dai casi, dalla volatilità, dal prezzo, dalla direzione attesa del sottostante, dal tempo residuo a scadenza ecc.
Ed è qui che dobbiamo iniziare a parlare anche di “probabilità”, infatti, tendenzialmente, un’opzione comprata ha meno probabilità di scadere in guadagno rispetto ad un’opzione venduta, ma è un concetto che approfondiremo e si capirà meglio in seguito.
Per ora basta capire questo concetto: un titolo sottostante può o muoversi nella direzione sperata, o stare fermo, o muoversi contro di noi.
Se compro un’opzione il sottostante deve muoversi nella direzione sperata, ed è l’unica maniera per fare in modo che l’opzione guadagni a scadenza (1 possibilità su 3).
Mentre se vendo un’opzione il sottostante può muoversi nella direzione sperata, oppure stare ferma, oppure muoversi anche nella direzione contraria alle mie aspettative (limitatamente), e l’opzione a scadenza può essere comunque in guadagno (almeno 2 possibilità su 3).
Non è una magia, è soltanto un altro dei vantaggi del trading in opzioni, se lo sappiamo usare bene…
Nel prossimo articolo affronteremo un argomento importante, ovvero l’esercizio di un’opzione.