La perfetta compilazione della scheda carburante è fondamentale per ottenere gli sconti previsti dalla legge e le deduzioni fiscali. Tutti i possessori di partita iva, comprese le varie Iva agevolate, possono scaricare i costi della benzina, solitamente al 50%, essendo questi considerati non completamente inerenti all’attività lavorativa.
La scheda carburanti si acquista in cartoleria o direttamente ai distributori di benzina, è possibile vedere questo modello sul blog Documentiutili.com, e compilarla è molto semplice ma occorre fare tanta attenzione a non lasciare alcuno spazio richiesto in bianco perché si rischia di perdere tutte le agevolazioni previste dalla legge. Quindi in particolare vanno indicati sempre numero di targa dell’auto, timbro del gestore della pompa di benzina, data del rifornimento, numero di km al momento del rifornimento.
Ma c’è un altro punto che molti dimenticano e che invece è essenziale: la firma del gestore che va apposta accanto al timbro. Quasi mai il gestore si ricorda di apporre la firma ma questa è essenziale per la validità del documento.
Recentemente anche la Cassazione ha stabilito che anche uno solo degli elementi sopra citati non presenti sulla carta carburanti comporta l’impossibilità di usufruire degli sconti fiscali. Attenzione anche al fatto che se si scaricano i costi della benzina non si può usufruire di uno sconto aggiuntivo come quello dato dalla carta sconto regionale attiva in Lombardia.